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Si trova nella contrada Passo delle Vacche dalla quale prende il nome e fu costruito il 16 ottobre 1862, secondo quanto riportato dagli archivi comunali, e presumibilmente concluso nel 1864. Apparteneva a don Concetto Musso. Il mulino Passolevacche è ubicato in un’area molto suggestiva dal punto di vista ambientale, in quanto incastonato su un costone di roccia della cava Cardinale, a circa trenta metri dal bordo della valle. Il mulino presenta una struttura in muratura ad una sola elevazione e molti particolari architettonici di un certo rilievo come ad esempio la suggestiva scalinata d’accesso, le finestre in pietra da taglio con arco ribassato, il portale d’ingresso in pietra da taglio anch’esso ma con arco a tutto sesto. L’interno è composto da due ambienti per il lavoro del mulino separati da un grande arco a tutto sesto che ospitano due grosse semicirconferenze, alloggiamento delle macine che frantumavano i cereali, una per l’orzo una per l’avena.

L’importanza di questi luoghi è data da un elemento naturale, l’acqua. Canicattini Bagni, il cui toponimo è probabilmente legato all’origine latina di “luogo fangoso” o “luogo con abbondanza di acqua”. Percorrendo l’antica via Acrense, sono infatti, numerosissimi gli acquedotti presenti nel nostro territorio sin dal periodo greco-romano. L’abbondanza di acqua in questo territorio ha fatto sì che si sviluppassero antichi insediamenti, e intense attività del macino, così come furono molto comuni la lavorazione del lino e della canapa e la concia delle pelli. Anche le cave iblee subirono un processo di cambiamento con l’arrivo degli arabi. Infatti molte di esse furono coltivate con noci, cachi, melograni, aranceti e limoneti. Questo ci consente di identificare il nostro territorio come uno dei luoghi dell’altopiano ibleo dove non sbagliamo se identifichiamo l’acqua, come sorgente di vita e di ricchezza.

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