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Fu sede del Banco di Sicilia e di altre associazioni, fra cui il Circolo di Cultura “Dante Alighieri”, e si sviluppa su due piani, con quello nobile incompleto dell’ala ovest. Un ampio portale d’ingresso, ad arco a tutto sesto con chiave a voluta sormontata da uno stemma gentilizio, si apre in un paramento a bugnato scannellato, chiuso ai lati da lesene binate. In posizione più avanzata, quasi a nascondere le paraste, si ergono, da basamenti, due possenti colonne tuscaniche, leggermente rastremate, creando nella parte centrale del pianterreno, un avancorpo; ai lati, la facciata è articolata in due scomparti per mezzo di lesene; in quelli ad est si aprono due porte rettangolari architravate, con fregi a festone nastriforme intrecciato con foglie a cornici soprastanti. Lesene e colonne sostengono una trabeazione con largo fregio scandito da triglifi e metope decorate con rosoni e una cornice segnapiano, fortemente aggettante, che si sviluppa e si struttura a balconata. Nel piano nobile, la facciata presenta uno zoccolo di pietra da taglio, alto cica un metro, che serve anche da basamento alle lesene scanalate, in asse con quelle inferiori, e disinenti in capitelli compositi. Dalle porte-finestre inserite nei tre spazi in cui la facciata è scompartita, le due laterali sono incorniciate da sottili lesene scanalate con capitelli ionici e da frontoncini triangolari dentellati. Quella centrale si apre, in un paramento murario a pietra da taglio, su un balcone più aggettante ed è affiancata da lesene lisce, avvolte alla base da decorazioni fogliari, coronate da piccoli capitelli compositi; sopra, un frontone arcuato sul cui timpano è scolpito uno stemma raffigurante un albero con ai lati leoni affrontati. A coronamento un cornicione dentellato, sormontato da un attico. La mancanza dell’ala ovest del piano nobile compromette l’organicità architettonica del palazzo e fa sì che la pesantezza del piano inferiore prevalga sul ritmo chiaroscurale della decorazione scultorea e delle aperture di quello superiore.

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