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Fu costruito nella seconda metà dell’800 dal capomastro S. Bonaiuto, con la collaborazione, per la parte attinente alla decorazione plastica, dello scalpellino Antonio Gibilisco. Dal 1970 è diventato proprietà del Comune, che ha provveduto ad ampliarlo, collegandolo lungo via Pellico, ad una costruzione che si affaccia in via Principessa Jolanda. La facciata principale di via XX Settembre, che artisticamente è la parte più interessante, si sviluppa in due piani. Nel corpo centrale a bugnato rustico, leggermente avanzato, si apre un ampio portale d’ ingresso ad arco a tutto sesto, con chiave a volto di donna e raggiera a ferro battuto; in corrispondenza, nel piano nobile, un balcone sorretto da quattro mensole (cagniuoli) lavorate a foglie d’acanto, con porta-finestra ad arco fortemente modanato; essa è inquadrata da due lesene lisce che sostengono, con volute terminali, un frontone triangolare spezzato, decorato nella cornice, con numerose e piccole mensole con motivi vegetali. Il concio di chiave è costituito da una voluta su cui è posta, inserita sul timpano, una testa d’angelo con sopra uno scudo, stemma della famiglia dei proprietari.

Attiguo al palazzo Comunale, ne riecheggia in parte lo stile. In passato ospitava la stazione dei carabinieri. Attualmente è sede del Sesto Settore e della Biblioteca Agnello. E rappresenta una vera e propria risorsa culturale e sociale per Canicattini Bagni, a disposizione dei grandi, dei ragazzini e di tutto il territorio ibleo. Riconosciuta “Città che legge” dal Ministero della Cultura, per il biennio 2020-2021 e 2022-2023 per le iniziative promosse insieme all’Amministrazione. Custodisce al suo interno il famoso Fondo libraio del Canonico Aiello, volumi risalenti al ‘500, e le poesie dell’etno-andropologo canicattinese Antonino Uccello. La Biblioteca è munita anche di una sezione speciale, dedicata ai più piccini, i “Nati per leggere”. E quella volta all’inclusione, attraverso testi e racconti in scrittura Braille. Per quanto riguarda la struttura edilizia, il palazzo si sviluppa in due piani, la cui facciata, nella zona inferiore, a bugnato liscio a fasce orizzontali, è scompartita da cinque larghe lesene, in quattro spazi con altrettanti portoncini ad arco ribassato nei laterali, a sesto acuto in quelli centrali. Lo stesso ritmo è riproposto nel piano nobile. Con porte-finestre ad arco ribassato, e bassorilievi di pregevole fattura, raffiguranti una coppia di draghi affrontati ai lati di un vaso fiorito, e di una larga conchiglia, con le code terminali in girali di foglie e fiori Liberty.

 

Foto di: Eleonora Granà e Ignazio Ciarcià

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